La Biorisonanza e la suo storia


Fin dall'inizio dell'esistenza della Biorisonanza, lo scopo centrale era ed è ancora oggi; di permettere al corpo un miglioramento della sua autoregolazione.


Introduzione alla storia della Biorisonanza

La data del primo utilizzo da parte del Dr. med. Reinhold Voll d’un dispositivo EAV (elettro agopuntura secondo Voll) è il 1953.
Il primo dispositivo del Dr. Voll è stato determinare lo stato energetico dei punti di agopuntura.
Nel corso di una manifestazione, di prova, nel 1954 è stato scoperto per caso che se il paziente tiene uno o più farmaci in mano, avviene un miglioramento dei valori di misurazione ai punti terminali dell'agopuntura. Questo è chiaramente una reazione fisica e non una reazione chimica.
Questa è stata la nascita del test dei medicamenti attraverso l'elettro agopuntura (EAP).
Da allora in poi, è possibile determinare mediante prove EAP, quale farmaco è il più appropriato per un paziente.

Al fine per semplificare e razionalizzare il processo di test, fu suggerito dal Dr. Morel, un "discepolo" di Dr. Voll, un modo di trasmissione di informazioni da un pannello di test di medicamenti con l'aiuto di un trasmettitore sul paziente. Ciò è stato fatto con successo
E' così stato introdotto il modo di prendere informazioni energetiche di una malattia, direttamente dal paziente per essere sfruttato, modificando il segnale e di ridare / trasmettere questo segnale come terapia sul corpo del paziente.

Questa è stata la nascita della Biorisonanza nel 1977.
Tra il 1977 e il 1978 è arrivato sul mercato il primo singolo dispositivo (apparecchio Biorisonanza) con il nome “MORA” . Nel successivo sviluppo, nel 1980 è stato integrato, in una parte dell'apparecchio un dispositivo test EAV (elettro agopuntura) per fare delle misurazioni (EAP).
Nel 1987, il primo dispositivo (apparecchio Biorisonanza) con il nome “BICOM” è arrivato sul mercato con una serie di miglioramenti apportati a livello di tecniche e terapeutiche.


L'uso di fiale di prova nasce dai test allergologici. Le allergie erano anche in quel tempo
un problema di salute: Come si può determinare l'effetto ottimale di un farmaco con il test EAV, così si può anche determinare e scoprire sostanze stressanti (alimenti intolleranti c.q. allergeni) o sostanze tossici o dannosi per il corpo..
I kit (con ampolle) per il test arrivano per la prima volta sul mercato intorno al 1990. Erano inizialmente kit per testare allergie alimentari e additivi.
Si può anche utilizzare un alimento nativo per un allergia, ma in pratica è più efficiente, di avere un kit, e un sistema di prova con alimenti più popolari e additivi. L’utilizzo di sostanze native risulta pero nei ultimi tempi di nuovo d’un certo rilevante importanza a causa degli aumenti di cambiamenti di sostanze native, p.e.: frumento, a causa di inserimento di molteplici fungicidi, pesticidi, erbicidi, e cambiamenti atmosferici che portano un varietà di sostanze tossici di varia entità; p.e. radioattive o smog.

Negli anni 1992-1993 le possibilità per testare altri sostanze stressanti è stato esteso e sempre più ampliato, e introdotto sotto il nome di test della tecnologia di rete (VTT). Ma nel tempo si è rivelata impraticabile, con il costante prolungamento con i kit di test, sempre con nuove e diverse sostanze.
Intorno all'anno 1999, la società Regumed adotta un sistema di fiale di raccolta (ampolle con sostanze combinati) introdotte sotto il nome “Sistema test con Ampolle combinati” (“KTT”); una tecnica di prova con cui i lunghi test potrebbero essere aggirati.


Con l'avanzare della tecnologia, l’informatica ha iniziato la digitalizzazione delle informazioni sulle sostanze.
Nel febbraio 2012, dopo tre anni di sviluppo e test di un nuovo software per il dispositivo BICOM è stato introdotto e le informazioni vengono ordinate da agenti patogeni diversi, per categoria e sono archiviati digitalmente.
Un discorso che si pone a questo punto è se la tecnologia applicata è capace di archiviare e di riprodurre un segnale di onde elettromagnetici tri dimensionali. (p.e. come nella musica, archiviare su formato MP3, e la sua riproduzione allo stato originale tridimensionale).